Antony Gormley è un artista britannico, uno dei più noti scultori contemporanei, noto per le sue opere antropomorfe site specific. Oltre ad essere un architetto e un archeologo, è l’inventore di un nuovo linguaggio artistico ed un’esploratore che ha posto come principale campo d’indagine le diverse relazioni fra l’involucro corporale, considerato alla volta architettura e sede della mente, e lo spazio architettonico o naturale col quale si relaziona. Gormley utilizza il calco grezzo del proprio corpo come matrice e misura della sua opera divenendo dunque soggetto, strumento e materia della sua ricerca. I suoi lavori più recenti sono invece sempre più legati ai sistemi di energia, quanti e campi di forze, piuttosto che alle masse e ai volumi definiti. Il materiale da lui prediletto è il ferro, vedremo qui le opere da lui realizzate grazie a filamenti metallici, ma ti invito a dare un’occhiata alla sua intera, illuminante, produzione.
Nell’aula Magliabechiana degli Uffizi, la mostra “Essere” riunisce alcune opere di Antony Gormley realizzate in diversi materiali e dimensioni, che esplorano il corpo nello spazio e il corpo come spazio. Saranno esposte 12 opere dell’artista, molti delle quali realizzate per l’occasione, frutto di un lungo processo creativo: tra essi Veer II (2018), un’evocazione tridimensionale in ghisa di un sistema nervoso al centro del corpo, a grandezza naturale, e Breathe (2018), un’opera espansiva di grandi dimensioni ricoperta di piombo, che applica i principi cosmici del Big Bang alla singolarità di un corpo soggettivo.
Fonti:
https://www.collater.al/antony-gormley/
https://www.artwort.com/2014/10/09/arte/antony-gormley-lindividuo-la-folla-e-lo-spazio/